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È ormai evidente che il Governo Meloni ha l’intenzione di ridurre i bonus edilizi. Ecco dunque spuntare un emendamento al decreto Superbonus, presentato il 10 maggio in Commissione Finanze del Senato, che influenzerà anche il bonus ristrutturazione: la percentuale subirà un nuovo taglio arrivando al 30% per i lavori eseguiti tra il 2028 e il 2033. La decisione diventerà definitiva solo dopo che la legge di conversione del Dl n. 39/2024 sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (ci si aspetta entro fine maggio).
Si prevede che nei prossimi anni l’agevolazione diventerà sempre meno conveniente per coloro che vogliono fare interventi sulla propria casa. Dal 2025 è probabile che l’importo del bonus subirà un calo progressivo fino al 2028 per arrivare al 30%. Il Governo attuale sembra non voler prorogare la detrazione al 50% neanche per il 2025.
Vediamo dunque i dettagli del bonus ristrutturazione e cosa ci aspetta nei prossimi anni.
Bonus ristrutturazione: cosa è previsto per il 2024
Attualmente, il bonus ristrutturazione prevede una detrazione dell’Irpef pari al 36 per cento delle spese sostenute, da ripartire in 10 rate annuali e per un massimo di 48mila euro per ogni unità immobiliare.
La percentuale di detrazione è stata aumentata: per le spese di ristrutturazione sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024, la detrazione prevista è del 50 per cento, con un limite massimo di 96mila euro di spesa per unità immobiliare.
Per accedere al bonus, non è necessario inviare alcuna comunicazione di inizio lavori, basta indicare nelle dichiarazioni dei redditi le spese sostenute e portare in detrazione l’importo corrispondente alla rata dell’anno fiscale corrente. Tra i requisiti, è necessario possedere:
- Una copia della ricevuta di pagamento, con la causale del pagamento e i dati della persona beneficiaria e di quella che riceve il pagamento;
- Il consenso del proprietario dell’immobile, se richiesto da un’altra persona;
- La domanda di accatastamento dell’abitazione, se non già presente nel registro catastale.
Bonus ristrutturazione dal 2025 al 2033: come sarà?
Il bonus ristrutturazione sarà concesso al 50 per cento solo fino al 31 dicembre 2024. A partire dall’anno successivo, a meno di ulteriori proroghe, si tornerà alla misura ordinaria del 36 per cento, con una riduzione del limite di spesa ammesso in detrazione da 96.000 euro attuali a un valore ordinario di 48.000 euro.
Anche se l’emendamento al decreto superbonus non menziona il 2025, sembra chiaro che si miri a ridurre progressivamente il bonus ristrutturazione: dal 50 per cento nel 2024, al 36 per cento dal 2025 al 2027, fino al 30 per cento dal 2028.
Un’eccezione a questa riduzione è rappresentata dagli interventi di sostituzione dei gruppi elettrogeni di emergenza con generatori a gas di ultima generazione.
Questa misura fa parte dell’ampia discussione sul superbonus che ha influenzato negli ultimi anni i conti pubblici, e sulla direttiva europea sulle case green che impone criteri sugli interventi sostenibili da realizzare nei prossimi anni.
Le critiche
La stretta sul bonus ristrutturazione e sui bonus edilizi in generale sta generando sempre più discontento, non solo tra i cittadini ma anche all’interno della classe politica.
Anche all’interno della maggioranza si stanno verificando divergenze. In particolare, il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, non ha accolto con favore la proposta del ministero dell’Economia, guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti, di intervenire retroattivamente sulle detrazioni del 2024 per le spese sostenute per il Superbonus.
Conclusioni
Con l’intervento contenuto nell’emendamento del Governo al decreto Superbonus si taglia anche l’agevolazione base per le ristrutturazioni, che attualmente ammonta a circa 9 miliardi di detrazioni secondo le ultime statistiche del 2023.
Questo bonus subisce dunque un imprevisto taglio, pur iniziando dal 2028. Sebbene si prospetti una riduzione già dal 2025, data la chiusura del 31 dicembre 2024 della detrazione del 50% con poche possibilità di rinnovo.
Come evidenzia il Sole 24 ore, resta da capire come queste riduzioni si allineeranno con una possibile revisione dei bonus casa, richiesta da molti e necessaria anche per conformarsi alla direttiva Case green.